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Cultura

Storia e Segreti di Piazza Vittorio Emanuele II: Il Cuore Pulsante della Città tra Passato e Presente

La grande piazza cittadina, sita a Giulianova Alta (Giulianova Paese) dedicata dal 19 aprile 1900 a Vittorio Emanuele II, re dell’Italia unita, rappresenta un simbolo di rilevante valore storico e culturale. L’intitolazione riflette il sentimento di profondo rispetto e gratitudine della città verso il sovrano, che aveva visitato la regione piemontese il 15 ottobre 1860, durante un periodo cruciale per la storia italiana.

Creata con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale

Nel cuore della piazza sorgeva il Monastero dei Frati Minori, noto anche come “Cordiglieri”, edificato nei pressi della chiesa di San Francesco d’Assisi. Questo complesso monastico, risalente al XIV secolo, custodiva una ricca storia che intrecciava elementi religiosi e sociali, rappresentando un pilastro della vita spirituale e culturale della città. Il monastero era composto da chiostri, celle per i religiosi e spazi comuni per la preghiera e la meditazione, con una struttura che rifletteva la tipica architettura monastica dell’epoca.

Secondo alcune descrizioni, il monastero ospitava una biblioteca ben fornita, spazi dedicati allo studio e una cucina caratterizzata da una sorprendente eleganza. Un osservatore francese del tempo, lo scrittore Louis Desnoyers, lo definì “un luogo affascinante e straordinario”, in grado di offrire un’atmosfera di pace e spiritualità. Le camere dei frati, disposte su due livelli, si affacciavano su un magnifico chiostro e godevano di un ampio panorama sulla città.

L’importanza del monastero declinò progressivamente nel corso del XIX secolo, quando fu abbandonato nel 1838 a causa delle sue condizioni precarie. Fu solo grazie al contributo di figure illuminate come Vincenzo Sottile che si tentò di valorizzarne i resti, anche se molti degli edifici furono poi convertiti ad altri usi, perdendo il loro significato originario.

La piazza, che oggi porta il nome di Vittorio Emanuele II, rappresenta quindi non solo un centro di aggregazione urbana, ma anche un luogo di memoria che racchiude in sé le tracce del passato monastico e del fervore politico e culturale dell’Italia post-unitaria. Gli interventi di riqualificazione e le trasformazioni architettoniche che si sono succeduti nel tempo hanno contribuito a farne uno spazio di grande rilevanza simbolica e funzionale, in cui storia e modernità convivono armoniosamente.

Oggi, la piazza continua ad essere un punto di riferimento fondamentale per la comunità locale, un luogo dove passato e presente si intrecciano, offrendo a residenti e visitatori un’occasione unica per scoprire e apprezzare le radici profonde della città.

Antonio Frezza

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