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Ricette

Cosa mangiavano i pastori durante la transumanza in Abruzzo

Un pastore guida il suo gregge lungo i sentieri montani dell’Abruzzo, seguendo le antiche vie della transumanza.

La cucina dei pastori abruzzesi durante la transumanza

Un’alimentazione semplice ma nutriente – La transumanza, l’antico rito del trasferimento stagionale delle greggi, era un momento cruciale nella vita dei pastori abruzzesi. Per affrontare i lunghi percorsi tra i monti e le pianure, i pastori portavano con sé cibi semplici, ma altamente nutrienti, in grado di fornire l’energia necessaria per giornate di cammino. Uno degli alimenti più diffusi era il pane di grano duro, che veniva spesso abbinato a formaggi stagionati come il pecorino, prodotti direttamente durante il viaggio. Questi alimenti, oltre a essere facili da trasportare, potevano essere conservati a lungo senza deteriorarsi.

Formaggi e latticini: il cuore della dieta pastorale – Il formaggio era senza dubbio il protagonista dell’alimentazione dei pastori. Pecorino, ricotta secca e caciocavallo erano i principali prodotti consumati durante la transumanza. Preparati con il latte fresco delle greggi, questi latticini erano una fonte essenziale di proteine e grassi. La ricotta, spesso trasformata in ricotta salata, veniva utilizzata anche come condimento per insaporire altri piatti. L’abbondanza di latte permetteva inoltre di creare riserve di burro, utile sia come alimento che per scopi pratici, come la conservazione di alcuni prodotti.

Zuppe e legumi: energia per il cammino – Oltre ai formaggi, i pastori abruzzesi consumavano spesso zuppe preparate con legumi secchi, come ceci, fagioli e lenticchie. Questi alimenti, ricchi di carboidrati complessi e proteine, fornivano l’energia necessaria per affrontare i lunghi tragitti. Le zuppe venivano cotte lentamente su fuochi improvvisati lungo il percorso, utilizzando semplici pentole di ferro. Per insaporire il tutto, si aggiungevano erbe aromatiche raccolte lungo il cammino, come il timo e il rosmarino, che davano un tocco di sapore in più ai piatti.

Cibi conservati e dolcezze tradizionali – La necessità di avere alimenti a lunga conservazione spingeva i pastori a portare con sé carne essiccata, come salsicce e prosciutti, preparati nei periodi di abbondanza. Per addolcire le giornate faticose, i pastori portavano anche dolci semplici, come i mostaccioli o le ferratelle, fatti con ingredienti basilari come farina, miele e uova. Questi dolci non solo soddisfacevano il palato, ma rappresentavano anche un legame con la famiglia e le tradizioni domestiche.

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